Messaggi non inviati

Di cose se ne va: di un lento
che non è proprio, steso alla campagna
che nella spiegazione perde tanto;
ne è, di silenzio sopra e frana
ma non chiude – rimane aperto a nuvole
di fianco bianche per analogia.

Risaie: voi le vedete così instabili
nell’oretta viola che precipita emorragia,
nell’andare svelti, ingrati tra un’implosione
e l’altra, in fini tiri e flussi solitudini:
memorie sono le file sfoglie e buone
di ciò che sfugge a brezze radiofoniche,
che torna su a giri liberi, leggeri e sfiora
immagini richiuse dentro i margini di icone
poi nei mattini: quel che manca è l’ora.

Ecco a noi andare di stanza in stanza
a volo di comete e scorrere di sere
violette ed io e te più certi d’essere più fermi
quantunque viali vadano distali a velocità
costanti, in stati consci e rem dispersi,
in viaggio come messaggi non inviati:
la stanchezza è in stasi ritrasmessa
di vecchi ed operai stare tristi agli steccati
di ridere a vedere soli infosforire il verde
pizzicando l’acqua piovuta tardi non in fase
.
mettere il punto per concludere una frase.

 

Massimo Orgiazzi (Torino, 1973), da Reliqua Realia (Lampi di Stampa, 2009)



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